Cantù, 18.1.2020

 

 

 

La cultura rende liberi.

 

All’inizio di questo breve discorso di benvenuto mi piace ricordare le parole di Gianni Rodari: “Vorrei che tutti leggessero, non per diventare letterati o poeti, ma perché nessuno sia più schiavo”.

Perché la cultura rende liberi: ci offre gli strumenti per imparare a riflettere, a decodificare la realtà, ad indagare e dunque a dubitare. È un modo per affermare la nostra capacità di critica, di affermazione della coscienza individuale, un modo per dare un senso a ciò che viviamo.

Noi, qui ed oggi, abbiamo la nostra possibilità di vivere: facciamolo nel modo più completo possibile. Nel mondo antico, solo gli uomini liberi avevano la possibilità di dedicarsi alla cultura: anzi, era proprio questo che li distingueva dagli schiavi. L’otium, che per noi ha un valore negativo, era in realtà la possibilità di non essere distratti dalle cose pratiche, dal bisogno di guadagnarsi da vivere (il negotium, contrario appunto dell’otium) e dunque da attività che sottraevano tempo a quella più importante: migliorarsi, approfondire la conoscenza di sé e delle cose, comprendere le leggi che regolano gli equilibri dell’Universo.

Cultura, dunque, ma quella vera, legata alla scoperta del senso della vita, quella che anzi che dà un senso alla vita; quella che ci permette di riscoprire le radici del nostro passato e rende sensato questo presente, quella che ci consente di recuperare un enorme patrimonio intellettuale ed emotivo, quella che ci permette di non delegare il pensiero e le scelte, ma di muoverci sulle nostre gambe e dare voce al nostro pensiero e alla nostra coscienza.

La cultura ha bisogno di spiriti liberi, capaci diritrovare la gioia della vera sapienza, quella che non opprime ma accoglie la diversità e pratica il compromesso.

Leggere ci conduce per mano in universi diversi, paralleli o lontanissimi, ma tutti ci lasceranno dentro qualcosa che è destinato a germogliare e a renderci migliori. Migliori perché liberi.

Il progetto di questa biblioteca nasce proprio da queste convinzioni, dal desiderio di offrire una opportunità in questo senso ai nostri ragazzi, un progetto che si è sviluppato grazie all’aiuto di tanti (realtà del territorio come la Cassa Rurale e artigiana di Cantù, il Comune di Cantù, i docenti, i genitori, gli alunni) e grazie anche ad iniziative come Regalaci un libro, Io leggo perché, Un libro per la scuola o Donalibro, che hanno visti coinvolti ancora una volta genitori e alunni, ma anche realtà del territorio come la Coop, le librerie storiche di Cantù, la Legalibri.

Un progetto che tiene conto anche della attualità, e che spazia dai libri cartacei al web: il blog della Biblio Turati è uno spazio riservato alle proposte di lettura per gli alunni della Scuola secondaria con estratti, articoli, recensioni, per una lettura interattiva e vicina alla sensibilità dei più giovani, che possono così commentare ed esprimere la propria opinione in tempo reale.

In questo pomeriggio dedicato alla inaugurazione della Biblio Turati abbiamo organizzato momenti per i ragazzi: alcuni più tradizionali, come l’incontro con una autrice (giovane e vicina alla loro esperienza), alcuni intriganti (come il laboratorio con la fumettista), altri a metà tra cultura e artigianato (il laboratorio di legatoria o l’assemblaggio di un elemento di arredo progettato dai ragazzi stessi). Un modo per festeggiare l’inaugurazione di questa biblioteca, per mostrare il nostro orgoglio per aver raggiunto questo scopo e anche per dimostrare che la cultura ha tante facce e tutte sono affascinanti!

Con l’augurio e la certezza di vedere i locali della biblioteca pieni di ragazzi, vi ringrazio di esser qui e sono certa che passeremo insieme momenti interessanti e coinvolgenti.

Il Dirigente scolastico

Giovanna Ugga